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Attenzione al Capodoglio

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Trasmettiamo di seguito la notizia di un Capodoglio morto nel golfo di Catania.

Negli ultimi giorni, diversi naviganti appartenenti alla rete di Ambasciatori del Mare creata da Marecamp, hanno segnalato la presenza di una carcassa di balena lunga circa 10-12 metri nel golfo di Catania. Dopo la prima segnalazione giunta all’Associazione il 1° giugno grazie ad un pescatore, il Sig. Orazio Rizzotti, che si trovava al largo di Riposto, i biologi Marecamp hanno appurato che si trattava di un capodoglio e hanno prontamente allertato la Guardia Costiera locale. Successivamente, sono pervenute ulteriori segnalazioni, sia da altri pescatori (si ringraziano i Sig.ri Alessandro Spampinato e Paolo Costanzo) che da Diving (si ringraziano i subacquei di Apogon), che indicavano che la carcassa, trascinata dalle correnti marine, si era spostata verso la scogliera di Catania. Fino a mercoledì scorso (7 giugno), quando il Politecnico del mare di Catania ha segnalato che il capodoglio si trovava tra gli anfratti della scogliera sottostante l’Istituto (grazie alla prof.ssa Bellissima). La carcassa è ancora lì e cominciano ad arrivare anche le segnalazioni dei passanti del lungomare di Ognina.

Avvenimenti del genere, oltre a portare con sé un forte dispiacere per l'animale deceduto, rappresentano un pericolo per la navigazione. Ricordiamo sempre di fare attenzione in mare!

Il capodoglio è una specie di cetaceo appartenente all'ordine degli odontoceti, ossia i cetacei con i denti. È uno dei più grandi predatori marini esistenti, caratterizzato da un corpo massiccio e allungato, una testa grande e un'imponente mascella inferiore a forma di zanna. Gli adulti possono raggiungere dimensioni notevoli, superando i 18 metri di lunghezza e pesando oltre 50 tonnellate. Sono noti per la loro abilità di immersione profonda, possono raggiungere grandi profondità nell'oceano, immergendosi anche per diverse centinaia di metri e rimanendo sott'acqua per lunghi periodi, anche un’ora. La loro dieta è principalmente composta da calamari, totani e pesci di varie specie, e la caccia avviene tramite l'emissione di suoni per la localizzazione delle prede.

Al momento, le cause della morte dell'animale, in questo caso un giovane esemplare, sono ancora sconosciute. Inizialmente, si era sperato di poter raccogliere campioni dalla carcassa per studiare e determinare la causa del decesso, qualora l'animale si fosse spiaggiato lungo il litorale della playa di Catania. Inoltre, si era considerata l'idea di musealizzare lo scheletro dell’esemplare, come un tributo alla morte del giovane capodoglio. L'associazione Marecamp ha richiesto la collaborazione degli enti locali per effettuare questa operazione, ma la macchina degli interventi ha tardato ad attivarsi e, dopo aver consultato il CERT (Cetacean strandings Emergency Response Team - Gruppo di ricerca e intervento su cetacei spiaggiati), è emerso che il recupero della carcassa, oltre ad essere un’operazione rischiosa, potrebbe non avere successo a causa delle probabili fratture alle coste e ai processi dorsali e trasversi delle vertebre dovute ai ripetuti impatti sugli scogli. Al momento, non è ancora certo se la carcassa verrà smaltita o meno.

Nonostante questo triste evento, nell'ultima settimana, diverse sono state le segnalazioni di avvistamenti di capodogli vivi nel golfo di Catania da parte di alcuni pescatori. È importante sottolineare che il Golfo e le sue acque limitrofe risultano essere un'area da sempre abitata da questa specie, non è dunque una rarità incontrare un capodoglio. La sua presenza in Mediterraneo è indice di ricchezza biologica, ma ricorda anche quanto sia importante la salvaguardia di tali maestosi animali che, purtroppo, vivono in un mare ancora poco tutelato.

Post prima segnalazione:

>> Facebook https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02kTBbuGziasmHjFsH6ST17ceEQkQ2Wit2dRdUiTBrUAFTAVegQyQL82EbvGgRHNYVl&id=100063812110331

>> Instagram https://www.instagram.com/p/Cs9UdRFNeTr/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==


 

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È la chiamata che non volevamo ricevere, quella arrivata nel tardo pomeriggio di oggi da parte della Guarda Costiera che ci segnalava la presenza di un delfino in difficoltà, ancora in località Villaggio Paradiso degli Aranci.

Dalle prime immagini ricevute, l’animale appariva stressato e impaurito dal rumore e dalla manipolazione da parte di alcuni bagnanti che hanno tentato ripetutamente di riportarlo al largo, per poi osservarlo riarenato qualche chilometro più a Nord.

Intervenuti immediatamente dalla comunicazione (Dott. Stefano Floridia, Dott.ssa Alessandra Raffa, Dott.ssa Clara Monaco), abbiamo constatato la presenza di un giovane esemplare di sesso maschile di Stenella striata (Stenella coeruleoalba) ancora in vita, in prossimità della battigia. L’animale, ormai in grosse difficoltà da ore, sfinito e spaventato è morto dopo pochi minuti dal nostro arrivo.

 

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Il delfino deceduto è stato spostato in una zona più sicura in modo da poter effettuare una prima indagine visiva. Non sono stati rinvenuti segni di ferite o tagli dovuti all’impatto con imbarcazioni o attrezzi da pesca. Non è da escludere che il delfino soffrisse già di eventuali patologie.

Successivamente, sono state effettuate le misure biometriche di routine ed è stata compilata la scheda di rinvenimento cetacei. I dati in nostro possesso saranno trasmessi al Centro Studi Cetacei.

Gli enti di competenza sono stati allertati ma non sappiamo se verranno effettuate ulteriori indagini.

 

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In caso di spiaggiamento di balene e delfini, teniamo a ribadire l’importanza di non toccare gli animali in nessun caso, di non affollarsi attorno a loro e, soprattutto, non tentare di riportarli in mare, anche quando sono vivi.

Un delfino spiaggiato è un animale in difficoltà, spesso impaurito e quasi sempre stremato e indebolito, quindi tentare di riportali in acqua potrebbe non essere un bene. L’unica azione appropriata da attuare prontamente è quella di contattare la Guardia Costiera chiamando il 1530.

Ringraziamo per la segnalazione e il supporto nell’intervento la Capitaneria di Porto di Catania, in particolare il Sottotenente di Vascello Alessandra Sciacca, il Sottocapo di 1° classe scelto Christian Sorbello, e il sottocapo di 3° classe Lorenzo Muscia; la Sezione Navale dei Vigili del Fuoco di Catania, il Capo reparto Vincenzo Criscione, il Vigile coordinatore Vincenzo Licciardello e il Vigile esperto Emanuele Sapienza.

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Aiuta l’associazione di volontariato MareCamp

a studiare, conoscere e tutelare i cetacei residenti nel golfo di Catania.

Clicca qui per sapere come fare


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È giovedì sera e riceviamo una comunicazione su un delfino spiaggiato morto sul litorale catanese della Playa. L’indomani allertiamo la Guardia Costiera e ci attiviamo per accertarci dell’accaduto. Il mare è molto agitato e sappiamo che potrebbe portare via la carcassa prima del nostro arrivo, ma le volontarie Alessandra Raffa e Giulia Guarrera operano una minuziosa perlustrazione lungo la spiaggia del Villaggio Paradiso degli Aranci, nei pressi della Riserva Naturale “Oasi del Simeto”, e riescono a scorgere qualcosa.

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15/05/2020

 

Dal bagnasciuga fuoriesce parte della pinna pettorale destra del delfino. Aggiorniamo dunque la Capitaneria di Porto locale che, grazie alla tempestiva attivazione della catena operativa da parte del Maresciallo Reale, invia sul posto i sorveglianti CSAT del Comune di Catania, Sig.ri Bellavia e Castorina, e in seguito gli operatori della ditta Santonocito (partner Dusty srl) per lo smaltimento.

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Sorveglianti CSAT del Comune di Catania all'opera. 15/05/2020

 

I Sig.ri Salvatore Santonocito e Fabio Burcuta quindi intervengono, dapprima scavando intorno all'animale e, successivamente, estraendolo dalla fossa e permettendoci così di fotografarlo e rilevarne le biometrie.

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Operatori della ditta Santonocito Concetto all'opera. 15/05/2020

 

Si tratta di un maschio adulto di 2,20 metri di lunghezza, appartenente alla specie Stenella striata (Stenella coeruleoalba), probabilmente deceduto da oltre due settimane. La stenella è un animale molto abbondante nel golfo di Catania, ma questo è il secondo spiaggiamento in poco tempo. La scorsa settimana, infatti, un’altra stenella morta è stata ritrovata poco più a Nord, sempre nella spiaggia della Playa di Catania, e recuperata dagli stessi operatori che ci hanno gentilmente fornito alcune foto dell’intervento. Dalle dimensioni, sembra un individuo giovane, e con il nostro spiaggiato condivide il fatto di non presentare particolari ferite esterne alle quali poter imputare il decesso.

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15/05/2020

 

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Stenella striata spiaggiatasi una settimana prima. 10/05/2020

 

Nessun veterinario è giunto sul posto, dunque non è stato prelevato alcun campione utile per effettuare analisi di approfondimento sull’animale, il quale a breve sarà incenerito.

Questo intervento è il risultato e il buon esempio della collaborazione cittadina e istituzionale in quanto a comunicazione e operatività a supporto della tutela ambientale. Ringraziamo lo studente Federico Marletta e la prof.ssa Cristina Bellissima dell’Istituto Nautico di Catania per la preziosa segnalazione iniziale, e tutti coloro che sono intervenuti per il recupero.

I dati in nostro possesso saranno trasmessi al Centro Studi Cetacei e faranno parte della banca dati nazionale georeferenziata degli spiaggiamenti e degli interventi effettuati su cetacei e tartarughe marine lungo le coste italiane.

 

Ricordiamo a tutti i lettori che, in caso di spiaggiamenti di cetacei e tartarughe marine, le azioni opportune da attuare prontamente sono quelle di contattare la Guardia Costiera chiamando il 1530, non toccare gli animali e non affollarsi attorno a loro e, soprattutto, non tentare di riportarli in mare, anche quando sono vivi.

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16/05/2020 


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stenella spiaggiata marecamp

Lo sfondo è quello paradisiaco di Brucoli con l'Etna che svetta sul golfo di Catania, ma in primo piano c'è una spiaggia ripiena di rifiuti con un delfino morto.

Non volevamo di certo iniziare così il nuovo anno di avvistamenti, e invece siamo costretti a comunicare il primo spiaggiamento del nuovo decennio.

Stamane, lunedì 15/01/2020, su segnalazione di alcuni pescatori è stato accertato il ritrovamento della carcassa di un piccolo delfinide presso il borgo marinaro di Brucoli (comune di Augusta).

Sul posto è giunta la dott.ssa Oleana Prato che, effettuando delle foto, ha permesso al nostro esperto spiaggiamenti, il dott. Stefano Floridia, di valutare le condizioni della carcassa.

Si trattava di un piccolo delfinide di sesso femminile, lungo circa 1,7 m, appartenente alla specie stenella striata (Stenella coeruleoalba). L’animale si presentava in stato di decomposizione moderata e con evidenti lesioni lacerocontuse in prossimità della parte anteriore della pinna pettorale destra. Le caratteristiche della lesione, ovvero forma cilindrica, bordi lisci, schiacciamento ed emorragia sottocutanea intorno alla ferita, fanno ipotizzare che possa essere stata provocata da un oggetto con l’estremità tagliente, compatibile con attrezzi del tipo arpione.

Contattata la Guardia Costiera di Augusta, ci è stato riferito che la carcassa era già stata segnalata in data 01/01/2020 e che il comune di Brucoli avrebbe proceduto con il regolare smaltimento.

Purtroppo, nel giro di poche settimane, gli spiaggiamenti di cetacei in Sicilia sono già a quota 2, l’ultimo si era verificato nel periodo natalizio nell’isola di Vulcano. In quel caso, lo sfortunato delfinide era stato un tursiope (Tursiops truncatus).

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